Affitto con riscatto : Nel settore immobiliare si stanno diramando una varietà di formule contrattuali indirizzati a far acquisire al compratore la proprietà degli immobili con un esborso graduale del prezzo di vendita.
Affitto con riscatto
L’idea dell’affitto con riscatto è di origine britannica e si è già estesa in molti paesi. In Italia è ancora poco impiegato ma sono in molti a chiedersi come funziona e quali sono le tasse da pagare.
L’affitto con riscatto è una formula d’acquisto basata sull’utilizzo di due contratti, quello della locazione e quello dell’opzione per l’acquisto; il compratore prende in affitto l’immobile pagando un canone più alto destinato a coprire una quota dell’acconto prezzo, in caso di opzione per l’acquisto manifestata alla scadenza. I canoni mensili sono dei veri e propri canoni d’affitto.
Al termine del periodo locativo l’inquilino ha la possibilità di “riscattare” parte degli importi versati mensilmente come affitto, per ammortizzare parte del prezzo dell’immobile.
Ovviamente il prezzo per la conclusione dell’acquisto viene fissato all’interno del contratto.
Il contratto di affitto con riscatto fa pervenire dei vantaggi sia per l’inquilino-compratore che per il proprietario.
Le caratteristiche di un simile contratto sono: la flessibilità, un affitto a riscatto dura dai 2 ai 4 anni; la caparra, è propedeutica alla stipula del contratto, ma il futuro acquirente versa un caparra-anticipo equivalente al 6/8% del valore della casa; la maggiorazione della quota mensile: il venditore ha l’obbligo di maggiorare del 14% la quota mensile dell’ affitto.
Affitto con riscatto come funziona
L’affitto con riscatto è un contratto che presenta la possibilità all’affittuario di divenire proprietario del bene dopo un periodo di locazione. Il contratto di affitto con riscatto può essere utilizzato sia per la locazione e l’acquisto di beni mobili che di beni immobili.
Solitamente è più comune proprio quello dei beni immobili e, in specifico, delle case.
Ma come funziona il contratto di affitto con riscatto?
Nel momento in cui le parti stabiliscono di procedere per un affitto con riscatto vengono stipulati due contratti: il primo rappresenta un normale contratto d’affitto in cui il canone per il locatario è generalmente fissato a un prezzo pari a circa il doppio di quello ordinario; il secondo contratto è un’opzione sull’acquisto dell’immobile, con prezzo bloccato alla scadenza dei termini (di solito si tratta di 3 anni).
Entro il termine previsto dall’accordo, si può proseguire all’effettiva compravendita del bene, con il passaggio del diritto di proprietà. Al momento della vendita si tiene conto, per intero oppure solo parzialmente, dei canoni d’affitto versati sino a quel momento.
Come si calcola affitto con riscatto
Se offrite ad un proprietario il 25 % del prezzo (in parte come caparra ed in parte come acconto prezzo restituibile in caso di recesso) potrete richiedere che il versamento mensile (normalmente comunque superiore all’ipotetico affitto) sia in prevalenza da scomputarsi dal prezzo.
Se invece offrite soltanto il 5 % il proprietario richiederà presumibilmente un canone quasi uguale a quello di una normale locazione. Riferendovi alla vostra agenzia, vi suggerirà per il migliore “bilanciamento” degli importi.